(Tratto da “Filastrocche per un anno”)
Un albero spoglio tremando sussurra:
"Tu vento furioso
sui rami hai soffiato
rendendo il mio aspetto
così sconsolato”.
E il vento risponde:
“ Non piangere albero,
ben presto sarai
più bello che mai
coperti di verde
i tuoi rami brilleranno
riflessi da un sole
amico e compagno”.
Autunno
Cadono le foglie spinte dal vento
le guarda il bambino ed è contento
Di questo ballo improvvisato
Che le adagia piano sul prato.
Corre il bambino e le raccoglie
Può finalmente toccare le foglie
Gialle rossicce ed arancione
Sono i colori di questa stagione.
Ecco l’autunno è ritornato!
Lo dicono le foglie, gli alberi, il prato.
AUTUNNO M. MORETTI
Il cielo ride un suo riso turchino
benché senta l'inverno ormai vicino.
Il bosco scherza con le foglie gialle
benché l'inverno senta ormai alle spalle.
Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,
benché senta nell'onda il primo gelo.
é sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo
un fiore strano,un fiore a ombrello,un fungo.
AUTUNNO
Cadono le foglie spinte dal vento
le guarda il bambino ed è contento
di questo ballo improvvisato
che le adagia piano sul prato.
Corre il bambino e le raccoglie
può finalmente toccare le foglie
gialle rossicce ed arancione
sono i colori di questa stagione.
Ecco l’autunno è ritornato!
lo dicono le foglie, gli alberi, il prato.
CADON LE FOGLIE di M. Maltoni
Cadon le foglie come farfalle:
ve n'è di rosse, ve n'è di gialle,
volteggiano un momento
e partono col vento.
E la povera pianta: là, nell'aria
rabbrividisce nuda e solitaria.
C'E' UNA FOGLIA ( “Una scuola intorno a noi”) tresei
Su quel ramo c’è una foglia
che non ha per niente voglia
di staccarsi, di planare,
di lasciarsi trasportare,
dal vento dispettoso
che non trova mai riposo.
Quella foglia lo sa già
prima o poi la staccherà!
Sta lì, per il momento
non è giunto ancora il tempo
di lasciare il suo rametto.
Ma il vento le dice:
fogliolina t’aspetto!
AUTUNNO G. GASPARINI
Foglie rosse, foglie gialle
volan via come farfalle.
Resta solo l’alberello
nudo, spoglio, poverello.
Piange un poco e si dispera…
Quando arriva primavera?
LE FOGLIE MATTE DA "LE STAGIONI" ED. LEONARDO
Le foglie matte
si lasciano andare
dal soffio del vento
si fan trasportare
c’è quella gialla
che gioca a palla
la foglia marrone
fa un ruzzolone
c’è quella rossa
che fa una gran corsa
la foglia arancione
vola come un aquilone
solo la verde
si tiene ben stretta
perché di cadere
non ha proprio fretta.
Testamento di un albero
(Trilussa)
chiamò gli uccelli e fece testamento:
“Lascio i miei fiori al mare,
lascio le foglie al vento,
i frutti al sole, e poi
tutti i semini a voi:
a voi poveri uccelli,
perché mi cantavate la canzone
nella bella stagione.
E voglio che gli stecchi,
quando saranno secchi
facciano il fuoco per i poveretti”.
VENDEMMIA F. SOCCIARELLI
Con un secchio od un cestello
con le forbici o il coltello,
donne e uomini da ieri,
tutti allegri e faccendieri
colgon l’uva zuccherina
e la portano in cantina.
La vendemmia è un gran lavoro!
Nelle vigne era un tesoro
di quei grappoli dorati.
Or li han colti e l’han pigiati;
ed il mosto in un gran tino
già fermenta e si fa vino.
La vendemmia
(da “Progetto infanzia” ed. Raffaello)
Pende dai tralci
l’uva matura:
senti per l’aria
della pianura,
uomini e donne
lieti a cantare
nel vendemmiare?
Grappoli d’oro
grappoli neri
cadon nei cesti
e nei panieri;
di poi, pigiati,
messi nel tino,
danno il buon vino.
UVA BIANCA UVA NERA (da"Enciclopedia dei Ragazzi” Mondadori)
Questa è la tiritera
dell’uva bianca e nera
dell’uva sopraffina
che fa venire l’acquolina.
Questa è la filastrocca
dell’uva prelibata
che si scioglie in bocca
come una marmellata.
Questa è la cantilena
dell’uva saporita
che fa la pancia piena
e più dolce la vita.
La filastrocca del vino
(A.Fasser)
Dalla pergola nasce l’uva:
prima è acerba, poi matura.
La raccoglie il contadino
e la schiaccia dentro il tino.
Bolle il mosto giorno e notte
poi finisce nella botte.
Nella botte si riposa
finché è un vino color rosa.
Dopo tante settimane
va a riempir le damigiane,
ma lì dentro non vuol stare:
ora è pronto da infiascare.
Per la festa di famiglia
passa poi nella bottiglia:
nei bicchieri viene versato
e da tutti ben gustato.
Farina di castagna
(A.Sforna)
Nel bosco si odono
castagne che cadono
escono dai ricci spinosi
che si aprono.
Poi la dolce polpa
sarà frutta e farina
buona a mangiarsi
e bella in vetrina.
LA CASTAGNA
C’è un frutto rotondetto,
di farina ne ha un sacchetto:
se lo mangi non si lagna,
questo frutto è la castagna.
La castagna in acqua cotta
prende il nome di ballotta.
Arrostita e profumata
prende il nome di bruciata.
Se la macino è farina:
dolce, fina, leggerina:
se la impasto che ne faccio?
Un fragrante castagnaccio.
Dopo la pioggia
( G.Rodari, “Filastrocche in cielo e in terra” Einaudi)
Dopo la pioggia viene il sereno,
brilla in cielo l’arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E’ bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede- questo è il male-
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
Un arcobaleno senza tempesta,
questa si che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.
SOTTO L'OMBRELLO (Arpalice Cuman Pertile per “I bimbi d’Italia”, Firenze, Marzocco)
Sotto l’ombrello
Oh, come piove!
Sono contento,
questo è il mio grande divertimento.
Ora a passeggio
vado bel bello
sotto l’ombrello.
Eccolo aperto:
cupola tonda,
pare una giostra
lieve, gioconda,
un capannino mobile e bello:
viva l’ombrello!
La pioggia crepita
sui tesi spicchi,
dai ferri gocciola
con dei ripicchi:
io resto asciutto ilare e bello
sotto l’ombrello!
Quanti si bagnano!
Fan compassione:
io sto benissimo, arcibenone!
Chi vuol venire?
E’ grande e bello,
sì, quest’ombrello!
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